I primi esperimenti con nonna Maria, quando ero una bambina: un ferro di dritto e un ferro di rovescio, qualche campioncino per giocare con ferri e filati diversi e per provare ad ottenere una maglia più o meno regolare, senza buchi e fili tirati! Una gran fatica, zero risultati. Poi più nulla.
Verso i 20 anni, durante un viaggio a Londra (ri)scopro la maglia: mia cugina usa ferri e gomitoli per rilassarsi davanti alla TV, per staccare dagli impegni al college e dallo studio. Le chiedo di realizzare una sciarpa da regalarmi e lei fa di meglio: mi fa partecipare al progetto e mi insegna a knittare! Tutto diverso rispetto alla maglia all’italiana con nonna Maria: niente ferri sotto il braccio, riesco a prendere le maglie in modo naturale, il lavoro scorre facilmente, il risultato è armonioso ed è tutto così piacevole!
Durante il periodo dell’università, anch’io lavoro a maglia per rilassarmi. Sferruzzo sciarpe, progetto una coperta fatta di tanti riquadri colorati, trovo il modello di un top in una rivista e lo realizzo… inizio a raccogliere un poco di esperienza e piccole soddisfazioni!
Oggi mi faccio ancora piacevolmente ispirare da ferri e gomitoli e cerco di realizzare nuovi progetti, per me, per il mio bimbo, per fare regali speciali ai miei cari… tanto più che la maglia oggi è tutta nuova, giovane, divertente e da vere modaiole!
lunedì 30 ottobre 2006
Io e la maglia
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